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Per voce del vicepresidente Emilio Minunzio, ASI esprime il proprio apprezzamento per la significativa apertura da parte della Federazione Italiana Sport Equestri nei confronti degli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI.
La Federazione, riconoscendo gli EPS come “una grande risorsa per il nostro sport”, “purtroppo poco considerata in passato”, ha infatti dato mandato al Consigliere Mosca per lavorare alla stipula di un modello per una convenzione.

Dopo le decisioni del Consiglio federale del 22 maggio scorso (qui il comunicato completo: http://www.fise.it/federazione/news-la-federazione/archivio-news-la-federazione/10867-le-decisioni-del-consiglio-federale-del-22-maggio.html), ASI auspica oggi che a tale iniziativa della Federazione segua anche, per ricaduta, la necessaria chiarezza su quei soggetti, definiti dal CONI ‘di secondo livello’, che senza alcun riconoscimento CONI continuano a operare nel nostro settore.

Il CONI infatti riconosce unicamente le Federazioni Sportive (FSN), le Discipline Associate (DSA) e gli Enti di Promozione Sportiva (EPS) il cui elenco è consultabile dalle stesso sito del CONI al link: http://www.coni.it/it/enti-di-promozione-sportiva.html. Al di fuori di queste realtà, le attività equestri vengono svolte in modo abusivo: si tratta di un fenomeno piuttosto diffuso e pericoloso, una vera piaga del nostro settore e un fattore di rischio.
Pensiamo agli istruttori e alla sicurezza dei loro allievi, ma pensiamo anche ai formatori: la Rete è purtroppo piena di percorsi formativi per tutti i gusti, e il mondo equestre non fa eccezione, anche nei nuovi sbocchi prospettati dalle Linee Guida Nazionali per gli Interventi Assistiti con gli Animali.
Vale la pena ricordare che la filiera formativa di chi intende lavorare con i disabili – in ambito di terapia, attività, educazione – è stata dettata direttamente dal Ministero della Salute, quindi recepita dalle Regioni.