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News assicurazioni Un nuovo importante traguardo per ASI, per garantire una sempre maggiore accessibilità alla sua proposta sportiva: dal 1 gennaio 2016 tutte le Associazioni affiliate forniscono copertura assicurativa alle persone diversamente abili fino ad oggi considerate “non assicurabili” a causa della loro patologia.

ASI è il primo Ente di promozione sportiva a confrontarsi con questo problema e a raggiungere l’obiettivo, anticipando al riguardo anche le Federazioni sportive di riferimento: l’orgoglio per il risultato raggiunto non resta sul piano della soddisfazione per un lavoro ben fatto, ma si amplifica pensando alle prospettive di integrazione che si aprono per molti sportivi fino a oggi ritenuti “utenti problematici”.

Da tempo ASI aveva preso a cuore la questione, fondamentale per le tante affiliate che propongono attività a persone con disabilità: l’integrazione e la competenza non potevano essere disgiunte dalla sicurezza per tutti gli sportivi, indipendentemente dalla loro condizione di salute.

Uno studio su scala nazionale ha rilevato che molte di queste persone non avrebbero avuto copertura assicurativa per un quadro diagnostico che – in via principale o associata – corrisponde ad alcune delle esclusioni previste dalle compagnie assicurative.

E’ partita allora la concertazione tra le parti, durata diversi mesi e sfociata all’inizio di quest’anno nel nuovo contratto assicurativo secondo cui “in deroga a quanto presente ed in ragione dei progetti che prevedono l’integrazione tra disabili e normodotati, esclusivamente per gli sport equestri si intendono comunque assicurati i soggetti affetti da epilessia o dalle seguenti infermità mentali: schizofrenia, sindromi organiche-cerebrali, forme maniaco depressive, stati paranoidi”. (Sezione II, Articolo 9).

Poche righe, ma un grande risultato per ASI, unico Ente di promozione sportiva oggi in grado di fornire copertura assicurativa a un segmento di utenza in crescita; ancora una volta si è messo a segno un punto importante, per l’integrazione e per la libertà di fare sport.