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DSCN2799 (1)Animali che curano – Lo stato dell’arte, questo il titolo dell’evento ASI svoltosi nella giornata conclusiva della kermesse capitolina, è stato aperto dai saluti del responsabile nazionale del Settore  Sport Equestri ASI, Emilio Minunzio e dal benvenuto di Mauro Giustibelli, exhibition manager della Fiera, che ha sottolineato la prospettiva più ampia del mondo equestre determinata dall’impiego del cavallo negli Interventi Assistiti con gli Animali.

A entrare nel vivo della discussione è stato Luca Farina (nella foto), direttore del Centro di referenza nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali, istituito dal Ministero della Salute presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie: un punto di vista decisamente qualificato per una carrellata sul ruolo dell’organismo rappresentato e sulle tematiche contenute nelle Linee Guida Nazionali in materia di IAA. Competenza, etica e responsabilità le chiavi per un’azione partita dal settore pubblico per orientare, stimolare e sostenere il privato, nel rispetto di quanto già fatto e guardando a quello che c’è da fare, anche nella formazione.

Il benessere animale è stato al centro dell’intervento di Eugenia Natoli, biologa etologa della Asl Roma 3: gli “animali che curano” devono stare bene per fare stare bene le persone e per valutarne lo stato di benessere è fondamentale la qualità della formazione degli operatori. Questi dovranno quindi imparare a proteggere i loro animali dallo stress, o quanto meno a riconoscerne i segnali, rimodulando di conseguenza le richieste al collega quadrupede.

Ancora la formazione degli operatori nella relazione di Elena Cannella, presidente A.I.P.A.T.A. – Associazione italiana professionale attività con animali. Dopo il percorso delineato e richiesto dalle Linee Guida, cosa manca ancora all’operatore in IAA? Formazione permanente e la possibilità di operare in sicurezza: per l’aggiornamento, workshop, seminari e tavoli di lavoro; per la tutela (propria, dell’utente e dell’animale), un’assicurazione professionale.

Giro di boa e focus sull’utenza con l’intervento del portavoce del Forum nazionale del Terzo settore, che riunisce le tante realtà della cooperazione sociale, del volontariato, dell’associazionismo e della finanza etica: Pietro Barbieri ha sottolineato il valore dell’impulso fattivo e propositivo giunto dai portatori di bisogni e la funzione di stimolo che il Terzo Settore ha ancora oggi per le istituzioni, in affiancamento e sussidiarietà.  Ancora: bisogna cercare nuovi spazi e nuovi modi di pensare la riabilitazione, trasformandola in abilitazione, e superare la dicotomia abile/disabile valorizzando le numerose abilità che ognuno porta in sé.

Un luogo fisico dove sperimentare i nuovi linguaggi indicati da Barbieri è quello della cooperativa sociale el Nath: a raccontarlo il  presidente del XV Municipio di Roma Capitale, territorio in cui opera il Centro multifunzionale integrato con gli animali. Un protocollo d’intesa siglato con Roma Capitale – ha rilevato Daniele Torquati –  riconosce il valore degli animali impegnati nel Centro con ragazzi disabili o in stato di disagio; se ci fosse un riconoscimento legislativo del settore sarebbe più facile per le amministrazioni sostenere la continuità di queste buone pratiche. Torquati ha concluso sottolineando che se l’impegno della pubblica amministrazione locale è dovuto, esso va sostenuto, per valorizzare le luci di un territorio che ha tante ombre.

A concludere, la referente nazionale per la formazione di ASI Sport Equestri, Nicoletta Angelini, che si è concentrata sulla specificità dell’attività con il cavallo: l’equitazione è l’unico sport che coinvolga, con l’umano, un altro essere senziente. Le attività “con” il cavallo, non salendo in sella cioè, sono equitazione? Sono sport? Sono terapie? Distinguere è importante, per scegliere la proposta da rivolgere all’utenza a seconda dei bisogni e del momento: la terapia porta alla riabilitazione e lo sport l’integrazione, passaggi ugualmente fondamentali, da affiancare ma da non sovrapporre.

Spunti e domande anche dal pubblico e, in prospettiva, nuovi incontri, per continuare a parlare di temi importanti, sentiti e condivisi.