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3be6c752-aa3e-468b-abd5-7803f18d0297Un Decreto ministeriale approvato in febbraio e pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 26 aprile è servito per varare il “Piano nazionale per la sorveglianza ed il controllo dell’anemia infettiva degli equini”, che fa il punto sulle norme precedenti e, visto il permanere di casi di anemia equina, ribadisce e fissa i criteri per il monitoraggio e a prevenzione in modo uniforme ma flessibile.

Tradotto in linguaggio di scuderia, cioè pensando al gestore o al proprietario che deve adempiere alle richieste di legge,  la prima novità è che vengono definite due “aree di rischio”, con procedure diverse da seguire.

Prima cosa da fare, quindi, appurare con la propria ASL se la scuderia si trova in area a rischio elevato a rischio basso.Se ci si trova in area a rischio elevato, tutti gli equidi saranno sottoposti annualmente al Coggins test. Unica eccezione,  gli equidi da macello non destinati alla riproduzione.

Nelle aree a rischio basso devono invece essere controllati tutti gli asini e cavalli in luoghi “ad alta concentrazione di equidi”: maneggi, scuderie e alpeggi, ma anche fiere, aste, mercati e ippodromi.

Per loro ci dovrà essere almeno un test sierologico negativo effettuato dopo i 12 mesi di età. Il test è valido tre anni, dopodiché va ripetuto.

Naturalmente Il Decreto stabilisce anche nel dettaglio le procedure da seguire se ci si trova in zone infette o vicine a focolai: il testo del Decreto si trova QUI.