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Lunedì 22 maggio si è svolto, presso la sala Mechelli della Regione Lazio, il convegno “Garantire la Giustizia: Corretta e giusta integrazione per la sicurezza”,

ASI, rappresentata dal vice presidente nazionale Emilio Minunzio, ha confermato la sua capacità di proporre lo sport in modo traversale, grazie all’eccellente attività in ambito socio-sanitario, come quelle rivolte a soggetti con disagio sociale, in particolare detenuti reclusi presso istituti penitenziari.

Con grande entusiasmo Minunzio ha presentato un progetto di Turismo Equestreavviato da oltre un mese in Sardegna presso la colonia penale Is Arenas,che ha visto un primo coinvolgimentodalla neocostituita ‘Commissione per l’IntegrAzione’, uno dei più attivi tra i gruppi di lavoro nell’ambito delle aree extra-sportive ASI.

La progettualità ASI, condivisa con entusiasmo dall’amministrazione penitenziaria e pronta per essere inaugurata ad inizio giugno, è a tutti gli effettiriconducibile all’ambito sportivo.

L’attività di Turismo Equestre, sarà infattiinteramente gestita da un gruppo di detenuti che, dopo un meticolosoiter formativo, si vedranno riconosciuti un titolo tecnico rilasciato da un Ente di Promozione Sportiva CONI,  che li  abiliterà di fatto a gestire questa attività, interamente svolta all’interno della colonia penale, consentendo ad alcuni di loro di essere già assunti con regolare contratto di lavoro anche durante il periodo di detenzione.

Il progetto di Is Arenas è di fatto una significativa dimostrazione della efficacia dei programmi di riabilitazione sociale, qualipunto di partenza imprescindibile di un percorso di reintegrazione,perfettamente in equilibrio, come in questo caso, tra ambito sportivo e società civile.

‘Il feed-back è stato fin da subito entusiasmante….’ conclude Minunzio ‘…..i detenuti hanno mostrato entusiasmo ed interesse rispetto alle diverse tematiche affrontate, arrivando perfino a rinunciare a dei giorni di permesso per non perdere ore di formazione….. Fino ad oggi possiamo parlare di eccellenti risultati…..’

L’ ASI sta dimostrando attraverso la propria esperienza ed attraverso la voce delle persone coinvolte in questo progetto che non esiste reinserimento completo senza integrazione.