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Si è svolta DSC_5899venerdì 11 settembre, presso l’aula convegni all’interno della 49° Mostra Nazionale del Cavallo di Città di Castello (PG), la Tavola Rotonda ASI dal titolo Lo sport equestre veicolo di integrazione sociale : l’attività assistita come pratica sportiva di base”.

La tavola rotonda ha dato voce a diversi aspetti del mondo equestre rivolto al sociale, accomunati da una convinzione condivisa: il cavallo può essere un utile strumento di integrazione sociale se impiegato in modo competente,  consapevole e rispettoso del suo benessere, così come di quello degli umani coinvolti. Pochi mesi dopo l’emanazione delle Linee guida ministeriali sugli interventi assistiti  da “con” animali e pochi giorni prima di un importante workshop a Roma sullo stesso tema, ASI ha acceso i riflettori sulle diverse opportunità che l’equitazione offre nell’ambito del sociale.

Lo sport di base in primis, da coltivare in sinergia, EPS e Federazione, ha sottolineato la Presidente FISE Umbria Mirella Bianconi, cui ha fatto eco il Presidente Sport Equestri ASI Emilio Minunzio: no alle contrapposizioni e benvenuta la collaborazione “per offrire un servizio giusto, equo, valido per tutti”. Con lo sport, e spesso in parallelo, ci sono poi le tante attività assistite che, attraverso il cavallo, facilitano l’inserimento sociale o la riabilitazione: è importante definirli in base alla finalità e ai destinatari, nell’interesse di chi li segue e di chi li propone, ha rilevato la coordinatrice della Commissione ASI Discipline Integrate Nicoletta Angelini. Le linee guida, ha aggiunto, sono nate per dare, con le norme, chiarezza: il workshop al Ministero della Salute del prossimo 24 settembre darà voce agli operatori che da anni sono impegnati nel settore, per proposte e miglioramenti in una materia tanto delicata.

Con utenti e operatori va tutelato anche e soprattutto il cavallo, un lavoratore a tutti gli effetti sottoposto a impegnative richieste psicofisiche, ha sottolineato Germano Di Corinto, veterinario e membro della Commissione etica della Mostra oltre che componente della commissione Asi per la Salute del cavallo e del binomio. Importante a questo scopo il ruolo del veterinario, che deve operare in stretta collaborazione con il medico umano, per “abbinare” cavallo e persona in modo utile a entrambi e così superare il binomio cavallo-cavaliere arrivando a un “plurinomio” delle competenze cooperanti.

Quale cavallo, però? Un cavallo da preservare nella sua integrità, indipendentemente dal suo impiego e senza classifiche (serie A = cavallo sportivo, serie B = cavallo da ippoterapia), spiega l’ippiatra Giordana Marcolini, collega di Di Corinto anche nelle commissioni. Affinché il cavallo possa essere un utile strumento del benessere umano, aggiunge, servono chiarezza di obiettivi, formazione degli operatori e la possibilità di valutare in continuo l’idoneità di interventi, operatori e animali impiegati. E serve comunicazione, tra uomo e animale: il cavallo deve capire cosa gli viene chiesto e l’umano deve sapere come chiedere.

Elena Cannella, presidente Aipata (Associazione italiana professionale attività e terapie con animali) presenta la realtà che dal 2007 raduna gli operatori del settore: attenzione alle competenze presenti, integrazione fra le figure professionali chiamate dalle linee guida a operare in team e formazione continua i cardini della proposta Aipata, che si propone a tutela di operatori, utenti e animali valutando le professionalità nei diversi ambiti. La chiusura è stata affidata a Chiara Minelli, della commissione ASI per le Discipline Integrate e responsabile nazionale Asi per il Volteggio. A lei il compito di presentare una novità tutta ASI, operativa da ormai tre anni: categorie aperte a cavalieri normodotati o disabili e con classifica unica,  per valutare unicamente le competenze equestri dei partecipanti e non l’eventuale disabilità. Gimkana, dressage e a brevissimo anche il volteggio le discipline rappresentate, a riprova delle tante possibilità in un mondo equestre che voglia aprirsi a un’ottica di pari opportunità: nello sport, nella salute, nella vita.

La tavola rotonda si è chiusa sui numerosi interventi dal pubblico, i relatori hanno risposto a domande e approfondito gli interventi, confrontandosi sui temi della giornata: formazione e comunicazione i concetti chiave emersi e affidati per una discussione più approfondita a chi interverrà a Roma al prossimo workshop al Ministero della Salute.